lunedì 29 ottobre 2018

L'Ulisse bifronte di Tiriolo

Il monumento, edificato negli anni ’80 dallo scultore calabrese Maurizio Carnevali, vuole essere un tributo alla teoria dello studioso tedesco Armin Wolf che ipotizza che Tiriolo fosse la Terra dei Feaci, di Alcinoo e Nausicaa, cantata da Omero nell’Odissea. Lo studioso tedesco nel 1954 cominciò una ricerca geografica, filologica e letteraria sul viaggio di ritorno in patria di Ulisse e facalizzò i suoi studi proprio in Calabria. Il legame di Tiriolo con lo studio di Wolf ha dato vita, di recente, ad un gemellaggio con Itaca. La scultura presenta diversi personaggi. Il primo, alla sinistra di chi guarda, raffigura Bacco, scolpito col calice in mano: la sua presenza è motivata dal ritrovamento a Tiriolo della tavola di bronzo del 186 A.C. riportante il testo del Senato – Consulto sui Baccanali, con cui i Romani proibivano i culti dionisiaci. In una conca a forma di nave con su la prua una testa di uccello, si snodano altre due figure: una femminile, bene evidenziata dal volto sino al seno, l’altra Marte col viso nascosto, addossata alla roccia nell’atto di impugnare la spada. La figura femminile della scultura è ambivalente: rappresenta Nausicaa, se correlata ad Ulisse, Venere se posta in relazione a Marte. E’ come se questa figura di donna si accendesse di luce diversa e cambiasse volto e simbologia in rapporto alla posizione. Il binomio Marte – Venere trova ispirazione nei versi introduttivi del “De Rerum Natura” di Lucrezio in cui il poeta chiede a Venere di placare le ire di Marte. La figura di Ulisse, invece, l’unica eretta, occupa la posizione centrale, coincidente con l’albero della nave che costituisce il contenitore figurativo dei personaggi. Ulisse è raffigurato con due volti. Essi, ben definiti, seguono il sole dall’alba al tramonto e guardano i due mari. Il corpo è volutamente indistinto, quasi a dire che il personaggio di Ulisse non è mai compiutamente definibile, perchè ogni generazione gli darà un significato diverso. Da https://www.tesorocalabria.it/tesori-di-calabria/tiriolo-cz-cose-da-farevedere/

Frutta martorana

La frutta di Martorana è un tipico dolce siciliano (la cui origine si ebbe nel palermitano), diffuso anche in Calabria. È un dolce famoso nel mondo perché la sua preparazione e confezionamento prevede, nella forma e nell'aspetto alla fine del processo di preparazione, la perfetta imitazione o riproduzione di frutta e talvolta ortaggi o pesci. Internamente è simile al marzapane ma notevolmente più dolce e saporito. La base della sua ricetta è esclusivamente la farina di mandorle e il miele. Veniva tradizionalmente preparata nelle celebrazioni della Festa dei Morti. Deve il suo nome alla Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o della Martorana, eretta nel 1143 da Giorgio d'Antiochia, ammiraglio greco-siriaco del re Normanno Ruggero II, nei pressi del vicino monastero benedettino, fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana nel 1194, da cui prese il nome, e di quello di Santa Caterina nel centro storico di Palermo dove le suore la preparavano e la vendevano fino alla metà del 1900. Secondo una nota tradizione, la frutta di Martorana è nata perché le monache del monastero della Martorana, per sostituire i frutti raccolti dal loro giardino ne crearono di nuovi con farina di mandorle e zucchero, per abbellire il monastero per la visita del papa dell'epoca. Da Wikipedia

giovedì 18 ottobre 2018

Conoscere l'associazione Assoagry

Per via della mia attività oh voluto fare una piccola donazione all'Assoagry un'associazione di Amato che fino a poco tempo fa ignoravo l'esistenza, donazione che ha fatto si che accadesse di conoscere il suo Presidente Vittorio Corrado, con la segretaria Nancy Aranzalez nonché anche fondatrice dell’associazione, persone splendide, Vittorio e Nancy si prodigano da anni per le persone più deboli i bisognosi che sono sulla soglia di povertà, persone che hanno in comune un senso di profondo disagio nei confronti dell Stato e della società che li circonda, poi mi hanno illustrato la metodologia di questo ente solidale dicendomi che sono circa 500 persone che da anni possono contare sull’opera instancabile dei volontari di Assoagry che, oltre a distribuire indumenti, mobili e oggetti in ottimo stato di conservazione, provvedono all’assegnazione di alimenti di prima necessità, ma anche di frutta e verdura. Infine ci spiega il Presidente sui progetti futuri, intanto obbiettivo raggiunto ha fatto si che con la sinergia con altre associazioni e con le istituzioni del territorio l'associazione si dotasse di un’ampia cella frigo in cui conservare gli alimenti donati dal Banco Alimentare (dai 1200 ai 2000 chili al mese), dal mercato ortofrutticolo del quartiere Germaneto (dai 1.500 ai 2.000 chili di frutta e verdura al mese) e dall’“Ipercoop” del centro commerciale “Le Vele” (carne, pesce, pollo, formaggi e yogurt, ma anche pasta, riso, legumi, detersivi prossimi alla scadenza). Come dicevamo prima i progetti futuri avendo ha disposizione ben 3 ettari di terreno intorno alla sede è quello di dar vita ad una iniziativa di "agricoltura solidale" l'idea di offrire ad ogni assistito una porzione di terreno al fine di realizzare il proprio orto.Altro obbiettivo un'orto didattico con il supporto di specialisti del settore agricolo tenendo dei corsi sulla conoscenza intorno alle principali colture.

Gli antichi telai di Tiriolo

Tiriolo Piccolo e grazioso borgo del catanzarese di un panorama unico la cui vista abbraccia i due mari lo Ionio ed il Tirreno, ed è qui che...