Un nuovo pericoloso parassita del castagno:
il cinipide galligeno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu.
Dove, come e quando si presenta
Il Dryocosmus kuriphilus attacca unicamente il genere Castanea e presenta una sola generazione annua. Nei mesi di giugno eluglio dalle galle formatesi in primavera fuoriescono le femmine adulte (i maschi risultano assenti in quanto la riproduzione avviene per partenogenesi) che si presentano come piccole vespe lunghe 2,5 mm circa, con una colorazione nera a carico del torace e dell'addome; gli arti risultano di colore giallo brunastro, ad eccezione dell'ultimo segmento tarsale bruno scuro.
Le femmine appena sfarfallate depongono le uova nelle gemme presenti in quel momento sulla pianta. In ogni gemma possono essere depositate fino a 25-30 uova; ciascuna femmina può deporre in tutto tra 100 e 200 uova. Dopo circa 40 giorni compaiono i primi stadi larvali, caratterizzati da uno sviluppo molto lento e destinati a trascorrere l'autunno e l'inverno all'interno delle gemme senza che esternamente vi siano sintomi particolari. Alla ripresa vegetativa la presenza delle larve determina una forte reazione nelle gemme, con la formazione delle caratteristiche galle nell'arco di un paio di settimane. Nelle cellette presenti all'interno delle galle si succedono i vari stadi larvali , privi di zampe ed occhi. Raggiunta la quinta età si ha la trasformazione della larve in pupe, con la successiva comparsa delle femmine adulte che fuoriescono all'esterno delle galle scavando un breve tunnel.
La formazione delle galle può coinvolgere i germogli laterali o apicali dei rami , inglobando una parte delle giovani foglie e degli amenti, determinando l'arresto dello sviluppo vegetativo dei getti colpiti.
A volte invece le galle sono confinate sulle foglie lungo la nervatura centrale. Le galle formatesi sui germogli disseccano nel corso dell'estate e dell'autunno e rimangono visibili sugli alberi anche nell'anno successivo.
Le femmine appena sfarfallate depongono le uova nelle gemme presenti in quel momento sulla pianta. In ogni gemma possono essere depositate fino a 25-30 uova; ciascuna femmina può deporre in tutto tra 100 e 200 uova. Dopo circa 40 giorni compaiono i primi stadi larvali, caratterizzati da uno sviluppo molto lento e destinati a trascorrere l'autunno e l'inverno all'interno delle gemme senza che esternamente vi siano sintomi particolari. Alla ripresa vegetativa la presenza delle larve determina una forte reazione nelle gemme, con la formazione delle caratteristiche galle nell'arco di un paio di settimane. Nelle cellette presenti all'interno delle galle si succedono i vari stadi larvali , privi di zampe ed occhi. Raggiunta la quinta età si ha la trasformazione della larve in pupe, con la successiva comparsa delle femmine adulte che fuoriescono all'esterno delle galle scavando un breve tunnel.
La formazione delle galle può coinvolgere i germogli laterali o apicali dei rami , inglobando una parte delle giovani foglie e degli amenti, determinando l'arresto dello sviluppo vegetativo dei getti colpiti.
A volte invece le galle sono confinate sulle foglie lungo la nervatura centrale. Le galle formatesi sui germogli disseccano nel corso dell'estate e dell'autunno e rimangono visibili sugli alberi anche nell'anno successivo.
Metodi di lotta
La diffusione dell'insetto può avvenire sia tramite gli scambi di materiale di propagazione infestato (marze, piantine), sia attraverso il volo delle femmine adulte che fuoriescono dalle galle.
Purtroppo le possibilità di lotta sono attualmente limitate:
Purtroppo le possibilità di lotta sono attualmente limitate:
- uno degli interventi più efficaci consiste nella potatura precoce dei getti colpiti in primavera, prima dello sfarfallamento delle femmine, e nella loro distruzione, praticabile però solo su piante di dimensioni ridotte;
- i trattamenti con fitofarmaci in genere sono scarsamente efficaci, oltre a risultare del tutto inaccettabili dal punto di vista dell'impatto ambientale;
- in Giappone la lotta biologica con l'introduzione dalla Cina di uno specifico limitatore naturale, l'imenottero calcidoideoTorymus sinensis Kamijo, ha dato buoni risultati. In diverse località, a distanza di quasi venti anni dalla effettuazione dei primi lanci di questo parassitoide, le percentuali di germogli attaccati dal cinipide sono ampiamente al di sotto della soglia di danno.
- Da :http://www.regione.piemonte.it/montagna/foreste/pian_gest/cinipide.htm
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